SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE
19 marzo 2022, SMM
Letture bibliche: 28am 7, 4-5a. 12-14a.16: Sal 88: Rm 4, 13.16-18.2; Mr 1, 16.18-21.24°.
Omelia
I rapporti evangelici con Gesù
Durante la vita mortale di Cristo alcune persone ebbero il privilegio di avere con Lui dei rapporti particolari. Tra questi fortunati troviamo Maria Santissima, San Giovanni Battista, i vari discepoli, alcune donne e San Giuseppe. Le relazioni di questi uomini e di queste donne con Cristo non erano dovute al caso, ma costituivano un disegno preciso di Dio: ognuno di questi uomini è un tipo ideale delle relazioni che i discepoli di tutti i tempi avrebbero avuto con il Signore, è il tipo ideale quindi delle relazioni che anche noi dobbiamo avere con Cristo. In realtà esistono delle relazioni con Cristo che in qualche modo sono già state realizzate nella loro pienezza, una volta per sempre e per tutti gli uomini, da questi pochi fortunati del Vangelo: la Madre, l'amico, il discepolo, il custode. Per noi dunque non è possibile avere una relazione con Cristo, senza che questa, in qualche misura, sia già stata realizzata nel Vangelo.
Così come Maria fu la madre di Dio, ogni cristiano deve partecipare della sua maternità: ogni cristiano come Maria riceve Cristo ad iniziare dal battesimo; come il Verbo si è fatto carne in Maria così la vita cristiana è una incarnazione e una nascita spirituale del Verbo nel cuore dell’uomo.
La nostra vita di fede è una continua tensione per lo sviluppo di Cristo in noi.
Ogni uomo nella propria vita deve incontrare Cristo come un amico e Giovanni Battista nel suo incontro con Cristo, nella sua umiltà: lui deve crescere e io diminuire, è l'esempio di come noi dobbiamo comportarci nella nostra relazione di amicizia con Cristo.
Giuseppe, custode di Gesù
Con le solennità di S. Giuseppe la Chiesa ci invita oggi a sottolineare un altro aspetto delle nostre relazioni con il Signore: ciascuno di noi è invitato ad essere il custode di Cristo. Non solo colui che deve far nascere o rinascere e sviluppare il Cristo nel proprio cuore; non solo un amico che ha incontrato e incontra ogni giorno Cristo; ma anche colui che deve custodire Cristo nella propria vita come un tesoro. San Giuseppe è stato il custode di Gesù. Ciascuno di noi ha dunque una dipendenza da Giuseppe che Dio volle custode di Gesù e di Maria. Egli quindi l'esempio di ogni cristiano perché ogni cristiano porta Gesù in sé come un tesoro custodire.
Giuseppe dunque ha avuto il compito di custodire e proteggere Gesù. Tutto sembra dipendere da Lui: che la Madre sia salva dall'infamia: "Giuseppe... non temere di prendere con Maria, tua sposa" (Mt 1, 20); che Salvatore mondo sia sottratto all'odio Erode: "Egli alzò, prese con se il bambino e sua madre, nella notte, parti per l'Egitto" (Mt 2, 14); Gesù possa crescere prepararsi in silenzio sua missione: "se Galilea, giunto là stabilì nella città chiamata 2, al giorno quale sarà additato dal Battista come Messia; tutto sembra dipendere da Giuseppe. Dopo il consenso di Maria a divenire Madre del Verbo è a Lui che Dio si rivolge: perché gli imponga un nome, (Mt 1, 21); perché lo metta in salvo; e ancora lui riceverà l'ordine di tornare. Da Santa Maria Dio vuole un semplice consenso, una adesione a ciò che accade, da Giuseppe invece Dio esige l'agire di un uomo che si assume le proprie responsabilità. Dio si affida ad un uomo, si mette nelle sue mani, l'uomo deve difendere e proteggere Dio! Talmente Dio è nelle sue mani che quando Gesù inizia la vita pubblica viene riconosciuto come figlio di Giuseppe.
La vita nascosta di Cristo nella Chiesa
Proprio in questa missione San Giuseppe rappresenta l'umanità ed ogni singolo credente.
Oggi, come a Nazareth, Cristo vive una vita nascosta nella Chiesa: la vita di Nazareth continua nel tempo e nella storia. E' una vita tanto nascosta, che chi crede pensa Cristo Gesù presente presente nella Sacra presente nei Sacramenti, presente nell'Eucaristia. Cristo della nostra fede ricevuto Battesimo, fondo lo Gesù di giorno fu custode Giuseppe. Ogni cristiano ha ricevuto Gesù come tesoro che supera ogni tesoro, perché lo custodisca, difenda, protegga come Giuseppe!
nostre mani perché perché possiamo salvarlo! Dipende nostro impegno, nostro agire, che viva,
Mentre è Dio vita, sembra Lui ricevere vita dagli uomini; mentre Dio salva, sembra essere Lui ad essere salvato.
E infatti è così: Gesù ci custodisce, facendosi egli stesso custodire da noi, Gesù ci salva facendosi egli stesso salvare da noi. È il Vangelo, è la salvezza che si ripete nel tempo. La vita nascosta di Gesù a Nazareth si ripete nella nostra vita.
19 marzo 1998, nella solennità di San Giuseppe, sono stato ordinato Vescovo da San Giovanni Paolo II. Ogni anno questa celebrazione è un invito che la Chiesa rivolge a me e a ciascuno di noi: come hai conservato il dono ricevuto? Sei sempre disponibile ad accogliere le ispirazioni che il Signore ti manda? Sei sempre pronto come Giuseppe a prenderti le tue responsabilità e ad agire di conseguenza?
Ciascuno di noi è invitato a continuare nella propria vita la missione di Giuseppe. Ciascuno di noi è chiamato a custodire Cristo per essere da Lui custodito, a salvare Cristo per essere da Lui salvato.
Fa' o Signore che io continui nella mia vita la missione di S. Giuseppe.
+Piero Marini