PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA SMM, 6 MARZO 2022
Vangelo: Le 4, 1-13.
1. La croce guida del nostro esodo verso la Pasqua
All'inizio della Quaresima la Chiesa ci presenta, la figura di Cristo che è tentato. Nei 40 giorni passati nel deserto Egli dovette ripercorrere il cammino che il popolo di Israele non aveva saputo compiere in 40 anni di vita nel deserto.
Nei 40 giorni passati da Gesù nel deserto si concentra ogni tipo di tentazione. "Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui." Gesù ha sperimentato "ogni specie di tentazione", ogni prova che Israele e l'umanità hanno sperimentato e sperimenteranno nel corso della storia. Anche per noi Dio prepara delle prove. La storia del popolo di Israele si ripete. Le tentazioni di Cristo si ripetono nella nostra quaresima, nel deserto della nostra vita.
Dopo essere stati battezzati in Mose nell'attraversare il mare, gli Israeliti entrarono nel deserto e furono tentati. Dopo aver ricevuto il Battesimo di Giovanni Cristo guidato dallo Spirito entrò nel deserto e fu tentato. Anche noi dopo aver ricevuto il battesimo siamo entrati nel deserto della tentazione. Essere battezzati significa anche per noi, come per Gesù, lasciarsi guidare dallo Spirito. Spirito che non ci spinge verso la mediocrità, ma come Cristo, ci spinge nel deserto della tentazione. Di fronte a Cristo si aprivano due strade, l'una della facilità, l'altra della rinuncia e della sofferenza. Seguire la prima sarebbe stato imitare l'infedeltà del popolo d'Israele. Nel deserto, come nel Getzemani, Gesù ha scelto la via della fedeltà alla volontà del Padre.
Noi saremo veramente cristiani se sapremo riconoscere la voce del tentatore nelle suggestioni che ci sospingono a seguire sempre la strada della facilità, del successo, della carriera, del denaro, del possesso, del piacere personale, della sopraffazione, della violenza: le nostre tentazioni sono gli idoli, cioè le illusioni di questo mondo. Si, la quaresima è un tempo che la Chiesa ci fa vivere per imparare ad allenarci nel discernimento, a respingere le tentazioni dell'idolatria e a seguire Cristo nel difficile cammino della vita quotidiana, cammino che purtroppo comporta sempre mortificazione e rinuncia.
Le tentazioni di Gesù ci ricordano che la vita autentica del cristiano è una condizione più dura di quella che si può immaginare: è un cammino nel deserto, luogo pieno di insidie in cui è facile perdere l'orientamento. vita cristiana continua, contro le illusioni con tutti regni della terra. La croce è una croce super temporale ed è forma permanente di vita per coloro che intendono seguirlo.
Essere cristiani, essere figli di Dio, significa essere tentati ogni giorno da satana, significa prendere propria croce ogni giorno e seguire Cristo fino al calvario. Si, la via del calvario è la strada che ha portato Cristo alla vittoria su satana. Scegliamo anche noi Croce come guida nel nostro esodo verso la Pasqua.
2. Provare ciò che abbiamo nel cuore
Al termine di queste brevi considerazioni sul significato della quaresima nella nostra vita, desidero aggiungere una esortazione conclusiva sul che mi possa rendere fecondo il nostro cammino
quaresimale. Si tratta del cambiamento del cuore. E' il programma che tutti possiamo attuare.
Dio ha condotto il popolo di Israele nel deserto per provare ciò che aveva nel cuore (Dt 8, 2). All'inizio della sua missione Gesù vive la medesima esperienza per provare che cosa aveva nel cuore, per rivelare il suo cuore di Figlio. Anche noi nell'itinerario quaresimale, siamo condotti nel deserto della tentazione per discernere, per provare ciò che abbiamo nel cuore.
La Chiesa ci chiama a vivere questo tempo liturgico in preparazione alla Pasqua con questo scopo: dobbiamo cioè provare il cuore, per discernere ciò che in noi è lontano da Dio, e per poterci riconciliare con lui.
+ Piero Marini